PARITÀ DI GENERE

LA CAMPAGNA

I PARTNER

LA SINDROME DELL’IMPOSTORE

Resta ancora molto da fare affinché alle donne vengano garantite pari opportunità e inclusione. In alcuni casi poi, le donne che riescono a raggiungere il successo o posizioni di leadership rischiano di vivere con insicurezza questi risultati, o sentire di non essere abbastanza qualificate per assumere un nuovo ruolo sfidante. A volte addirittura con la convinzione di godere di una stima immeritata, quasi sproporzionata rispetto alle proprie competenze. Si parla allora della cosiddetta sindrome dell’impostore, che si stima possa colpire fino a 7 persone su 10, in particolare donne.

Il termine fu coniato per la prima volta nel 1978 dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes e non ha niente a che vedere con la finzione di essere qualcuno o qualcosa che non si è realmente. È, invece, il disagio di chi, ottenendo ampi e ripetuti successi professionali, sente di non meritarli, di non essere all’altezza, di non valere così tanto.

E continua a sentirsi così nonostante ogni oggettiva evidenza contraria.

La sindrome dell’impostore è l’incapacità di interiorizzare i propri successi, ma si tratta di un disagio che è possibile affrontare e superare. 

COSA E’

E COME SI RICONOSCE